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Malus I, lo scoccare delle ore 3.

Malus I, lo scoccare delle ore 3.

giovedì 16 giugno 2011

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« Queste sono le vostre caratteristiche somatiche, non è l’etica », li corresse imperturbata Desirée.
La guardarono un attimo interdetti, e, dopo avere sferrato un paio di calci all’interprete colpevole di avere sbagliato argo­mento, continuarono a spiegarle « Ecco noi facciamo tutte le cose più cattive che si possano immaginare, non facciamo niente di buono per gli altri, piutto­sto ci facciamo ammazzare ».
« Ed è bello fare i cattivi? »
« Che domande, certo! ». Desirée sorrise nuovamen­te non riusciva a trattenersi.
« Come fate a saperlo, se non avete fatto niente di buono, o almeno senza esservi resi conto di farlo. Adesso ad esempio, mi state gentilmente accompagnando dal vostro padrone tutti insieme, come si conviene a dei bravi e gra­ziosi esserini, è molto premuroso da parte vostra. Grazie.» A quelle parole presero a contorcersi dal disgusto, ci fu addirittura chi si rotolò per terra, qualcuno vomitò o almeno così sembrò, poteva anche essere solo bava quello che sputavano.
« Senti un po' Bimba, chiamaci un’altra volta carini, graziosi o qualcos’altro e finisci male ».
« Quindi per voi questo sarebbe un insulto? »
« Certo! »
« Anzi un oltraggio! »
« Allora se vi dicessi che siete delle putride carogne, o degl’idioti con la fogna al posto del cervello, voi sareste contenti? »
« Sì, certo » annuirono alcuni saltando contenti, ma uno di loro li fermò.
« No, aspettate ragazzi in questo ragionamento c'è qual­cosa che non quadra », ne seguì un sommesso bisbigliare interrotto di tanto in tanto da qualche irripetibile imprecazione. Infine uno di loro leggermente più ma­gro ed incurvato, che dava l’im­pressione d’essere anche più anziano, precisò.
« Bisogna distinguere tra l’essere e l’intento, quindi ne consegue che noi siamo perfetti e bellissimi, ma con pessime intenzioni nei confronti d’ogni essere vivente, in particolar modo gli uomini ». Gli altri annuirono contenti per la soluzione raggiunta, Desirée invece sospirò annoiata.
« Ad esempio? » A questa domanda i mostriciattoli si guardarono in faccia senza sapere rispondere, poi uno di loro sembrò avere un’idea.
« L'altro giorno abbiamo detto ad alcuni di noi di an­dare in uno scantinato a prendere il carbone, li abbiamo chiusi dentro, non c’era il carbone, ma l'acqua che saliva sempre più e sono annegati ».
« Ah, ecco chi è stato » disse uno dietro di lui, men­tre altri gli fa­cevano da spalla.
« Non siete annegati? »
« Capo, forse era la bassa marea quella che veniva… », suggerì con fare col­pevole un altro, poco prima di venire aggredito da un compagno. Ne nac­que una piccola rissa i cui partecipanti rotolarono giù da delle scale, dove i colpevoli avevano cercato di scappare, gli altri rimasero un at­ti­mo ad osservarli, continuando poi tranquillamente il loro camino. Ogni tanto si vedeva apparire un Alp, ma spariva subito dopo, sembravano avere ricevuto l’ordine di tenersi alla larga.
« Se volete fare davvero i cattivi, perché non vi mangiate il vostro pa­drone, sarebbe una cattiveria senza pari, divorare chi vi ha creato. Vi assicuro che non c’è niente di peggio che uccidere chi ti ha dato la vita ». Il tentativo di sobillazione non riuscì molto bene, i mostri la guar­darono scandalizzati.
« Queste sono cose che non si pensano nemmeno.»
« No, no.» Aggiunsero gli altri preoccupati.
« Ma come fate ad essere cattivi, se obbedite cie­camente al vostro pa­drone, io pensavo che per essere davve­ro malvagi, bisognasse essere contro ogni cosa. »
« Solo se non fa male ».
« Farsi male è contro la nostra etica ».
« Lui davvero cattivo ».
« E io? »
« Buona, con le patatine e la salvia ».
« Anche l’alloro non ci starebbe male ».
Intanto la guardia, che li precedeva, aveva aperto una porta dalla quale usciva uno spiraglio di luce, entrando Desirée si rese conto di trovarsi nella stessa stanza della sera precedente. I mostri rimasero ri­spettosamente all'esterno.

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