Image du Blog confinianima.centerblog.net
Source : confinianima.centerblog.net

Malus, I. Lo scoccare delle ore, 6.

Malus, I. Lo scoccare delle ore, 6.

venerdì 1 luglio 2011

| | |
« Santa pazienza! » esclamò Desirée strisciandosi indietro i capelli.
« Ma non era un mago vero? Questo spiegherebbe la sua imperfezio­ne, paragonato a me s’intende ». E riprese a scrivere sulla pergamena che aveva dinanzi.
« Esattamente tu cosa sei? Dato che dici di essere il Principe della Notte, Signore delle tenebre sei un vampiro? » Malus alzò la testa di scatto orripilato, come aveva potuto venirle in mente una cosa del genere.
« Santa ignoranza! Come… », si riprese un attimo e scandì lentamente « Io non sono un vampiro », pensò al disgusto che avrebbe provato a dovere bere sangue di qualche plebeo umano con chissà quali malattie, puzzo e sporcizia addosso.
« Scusa, ma hai qualcosa di strano così pallido e allora ho pensato… non volevo offenderti, mi dispiace ».
« Non pensate Signora, è meglio. Quel qualcosa di strano come lo definite voi, può essere dovuto al fatto che mia madre era Ilfhild principessa degli elfi del Gran Regno dei Tre Tulipani D’oro di Alfheimr. Scuse accettate ». Per un attimo si chiese se doveva snocciolare tutta la genealogia di parte elfa come d’uso, ma preferì lasciare stare, non era molto orgoglioso del sangue elfo che gli scorreva nelle nobili vene, con sua sorpresa invece Desirée lo guardava a bocca aperta.
« Un mezz’elfo uhauu! Per questo sei così carino? Gli elfi sono molto carini, però non hai le orecchie a punta». Malus rimise seccato la lunga penna nel calamaio e precisò.
« Primo: sulla bellezza degl’elfi avrei qualcosa da ridire, e non è solo una questione di gusto e grazie al cielo non ho le orecchie a punta, mi manca solo questo! Secondo: la parte migliore e più nobile è quella paterna », e non sopportando lo sguardo ammirato di Desirée, rincarò spiegando « In effetti, in tempi lontanissimi eravamo qualcosa di simile ai vampiri, solo molto più potenti. Noi a differenza di loro ci siamo liberati dalla morte, imparentandoci con i Wanen: l’antica stirpe di Dei, non dobbiamo bere il sangue altrui per vivere, abbiamo la nostra vita ed è molto lunga », adesso lei lo guardava con diffidenza, questa seconda parte sembrava piacerle poco, incurante dell’effetto che la sua spiegazione poteva avere avuto, prese la penna e dopo averla fatta sgocciolare riprese a scrivere.
« E… » s’informò piena di speranze Desirée « I miei antenati avevano sangue elfico? O di qualche altra creatura fiabesca?»
« No, solo dozzinale sangue umano e nemmeno nobile, plebeo ». Detto ciò non le diede più retta, un conto era apprendere informazioni che avrebbero potuto essergli utili, un altro era darle.  Dopo un po’ però, non sentendo proteste da parte della ragazza, di­venne sospettoso ed alzata la testa, la vide seduta davanti alla sfera di cristallo con gli avambracci distesi sul ripiano ed il mento poggiato sulle mani congiunte, mentre i suoi grandi occhi chiari lo guardavano attraverso il cristallo.
« Ha dei bellissimi riflessi », disse, ammirando l’unica cosa che riusciva a vedere. « Come si usa? A che serve? »
« Serve a vedere avvenimenti troppo lontani per es­sere recepiti ».
« Si può vedere anche nel futuro? »
« Alle volte quello più immediato, ma non quello dei maghi, perché non siamo soggetti alle stesse forze dei comuni mortali, quindi ne siete esclusa anche voi ».
« Peccato. Si può vedere all’interno delle persone? » Malus la guardò alquanto seccato, pertanto le rispose con un deciso.
« No ».
« Come funziona? » La ragazza era snervante, la voglia di sentire parlare qualcuno gli stava già passando.
« Ogni vostro desiderio per me è un ordine ». Disse decisamente scocciato alzandosi.
Stese la mano sulla sfera e al suo interno ap­parvero tremolanti paesaggi lontani, inondati di Sole.
« È con questa sfera che mi hai trovato? »
« Sì », le rispose Malus, prendendo in mano una caraffa di vetro co­lorato riempiendosi una coppa di vino.
« Gradite un po' di vino ». Desirée rifiutò, conti­nuando ad ammi­rare quanto accadeva nella sfera di cristallo.
« Una guerra, non mi piace. Come si fa a farla tornare di nuovo indie­tro? » Malus trasalì, quando un attimo prima aveva distolto lo sguar­do dalla sfera, questa mostrava delle normalissime scene di vita campestre, non era possibile che fosse riuscita a farla funzionare da sola.

0 commenti: