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Malus, I. Lo scoccare delle ore,14.

Malus, I. Lo scoccare delle ore,14.

martedì 20 settembre 2011

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« Adesso avete la possibilità di dimostrare che, oltre a parlare, siete anche in grado di agire. In guardia ».
Desirée impallidì retrocedendo spaventata, non aveva la minima idea di come usare quella gigantesca spada che le pendeva a fianco, con una certa difficoltà riuscì a estrarla, la tenne goffamente ferma con entrambe le mani e si preparò a difendersi da Malus, che si stava rivelando più pericoloso del previsto e certamente imprevedibile,  cosa che l’innervosiva non poco, forse non aveva intenzione di ucciderla, ma sicuramente di farle del male.
Malus sembrava non volerla sottovalutare e si avvicinava con passo felino e cauto, troppo. Desirée ripresasi dallo spavento, come suo solito aveva assunto un’impertinente aria di sfida.
« Stiamo giocando col fuoco? » lo canzonò, Malus non reagì si limitò ad un sorriso beffardo ed attaccò fulmineo, ma lei con uno scatto evitò il colpo allontanandosi con una rapida piroetta, quando lui cercò di raggiungerla dovette scansare un affondo ben assestato, ma fu così abile da allontanare l’arma e tentare subito dopo di colpirla, ma lei non era più dove avrebbe dovuto essere, era scivolata a terra rialzandosi subito con un balzo che la portò a distanza di sicurezza. Malus corrugò la fronte vedendole fare quei movimenti curiosi di un’agilità inattesa.
« Danza classica » gli spiegò lei.
« Vedi » fece qualche passo di danza cercando di mettersi in punta di piedi. Malus chinò la testa nascondendo il volto tra le protezioni dell’armatura per non fare vedere che gli veniva da ridere. Attaccò nuovamente, poteva a muoversi con tale rapidità che lei non lo vide nemmeno arrivare, riuscì maldestramente a parare un colpo senza accorgersi che era una finta e d’improvviso la spada di Malus passò vicinissima al volto della ragazza, che con sua sorpresa non si spostò di un millimetro, ebbe solo un impercettibile guizzo negli occhi che lo fissavano come se fossero loro le spade. Malus rimase immobile col braccio teso, meravigliato dai nervi d’acciaio dell’avversario.
« Non sei troppo vicino? » gli chiese lei sfiorandolo con la spalla, per un istante gli occhi furono fissi gli uni negl’altri, vere fredde lame.
Malus sentiva il suo odore, non era quello della paura che si aspettava, profumava di primavera e di mare… di libertà, nei suoi occhi chiari risplendeva la quiete dell’oceano prima della tempesta, lui odiava il mare che lo teneva prigioniero e ancora di più la tempesta. Il dolore si mutò in rabbia, la afferrò con la sinistra scaraventandola per terra di modo che si facesse male.
« Alzatevi! » Le intimò, avrebbe provato la paura ed il dolore, lei si alzò incerta senza dire niente, zoppicava doveva essersi fatta male cadendo, si mise in guardia poco convinta, quasi rassegnata. Inclemente il Principe della Notte attaccò, ma poco prima che il suo fendente andasse a segno, vi fu un guizzo e l’improvvisa parata, parò tutti gli altri colpi in un vorticoso roteare di spade, i movimenti erano impacciati ma funzionali. Il fatto di non riuscire a colpirla come previsto non faceva che accrescere la rabbia. Era talmente concentrato sulla ragazza che la magia che l’aveva mutata in uomo gli sfuggì di mano e la natura riprese il suo corso, le sembianze di lei stavano tornando ad essere nuovamente femminili, lasciò andare l’incantesimo, serviva troppa forza per tenerla legata ad uno stato innaturale, preferì concentrarsi sul duello.

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