« No, no, va bene così, meglio non rischiare ».
« Loro ti aspettano fuori » disse il mostro prima di lasciare la stanza.
Questa volta il tragitto non fu molto lungo, risalita la scalinata stregata, che il primo giorno nel suo tentativo di fuga le si era sgretolata sotto i piedi. Le guardie l'accompagnarono attraverso due larghi corridoi, fermandosi dinanzi ad una porta tonda di legno intagliato e decorato con filigrana d’oro. Aperto uno dei battenti la fecero entrare.
Con grande stupore Desirée si ritrovò in una stanza dall’aspetto accogliente, di forma circolare, le pareti non erano spoglie come quelle delle altre sale del castello, ma ricoperte di mosaico di vetro blu scuro, nel quale scintillavano migliaia di bellissime stelle d’argento e d’oro.
Il mosaico scendeva fino all’altezza di circa un metro e mezzo, dove si trovava un ripiano d’alabastro che ricopriva due camini, che seguivano la curvatura della stanza lungo tutta la sua circonferenza, lasciando libero solo il tratto della porta ed un altro di fronte a questa, dove era situato un grande letto, fiancheggiato ai lati da due piccole finestre a traforo in stile gotico.
La camera era scarsamente illuminata, l’unica fonte di luce erano i due lunghi camini, le cui fiamme facevano scintillare le stelle del soffitto come se fossero vere. Desirée dovette girare intorno al letto per potervi scorgere Malus sdraiato a pancia in giù, quasi immobile con la camicia e i capelli bagnati dal sudore.
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