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Malus I. Il drago, 14.

Malus I. Il drago, 14.

martedì 7 febbraio 2012

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« Come fai a sapere come dovrebbero essere le donne, se non hai mai visto nessuno? »
« Volete andarvene?! » gridò esasperato, aggiungendo a mezza voce « L' ho letto sui libri »
« Ah ecco. E non hai letto nei tuoi dotti libri, che noi donne siamo degli esseri molto sensibili e volubili, pertanto ci offendiamo terribilmente se qualcuno ci caccia dal suo letto dopo che noi abbiamo avuto l’immensa e divina gentilezza e compia­cenza d’entrarvi ? »
« Voi non siete nel, ma sul mio letto, oltre a ciò non vi allon­tanerei subito ... ».
« Questo non è leale, adesso contrattacchi addirittura in que­sto campo, devi stare veramente male ». Malus chiuse gli occhi esausto, non sapeva più che dire per liberarsi. La sentì muoversi, forse stava andando via, ma la percepì più vicina, pericolosamente vicina, aprì gli occhi, era piegata su di lui, percepì il suo respiro come una fresca brezza sulla pelle accalcata, si stava chinando su di lui, ma un attimo prima che le labbra si potessero toccare, la lama di un pugnale si poggiò sotto il mento della ragazza.
« Per favore, non sottovalutatemi fino a questo punto », premette più forte il pugnale « Mi avete sentito? » le loro bocche erano troppo vicine, respirava la sua stessa aria. Gli occhi erano fissi gli uni negli altri, per un attimo a Malus sembrò di scorgervi mondi lontani di inspiegabile bellezza, ma fu solo uno sfarfallio della vista dovuto alla febbre. Il pugnale alla gola l’aveva fermata, ma non intimidita, la vide scendere su di lui strusciando lentamente il ventre sul suo.
« Tu cosa senti? » Malus non rispose, ma la pressione della lama sulla gola vacillò, le labbra si sfiorarono, le sue tremarono. Desirée piegò lievemente in dietro il capo in modo da sfuggire al pugnale, poi, mentre con una mano slacciava lentamente il corpetto, senza mai staccare da lui lo sguardo, lo riabbassò e baciò la lama del pugnale e mordicchiandosi leggermente il labbro si ritirò come pregustando il sapore che poteva avere Malus.
« Andatevene », lo sguardo era decisamente minaccioso, la trappola era fallita, Desirée si ritirò.
« Buona Notte », e scendendo dal letto, concluse « Nella vita bisogna pure prendersi qualche piccola soddisfazione ». Malus invece era invelenito.
« Mi sembra che in queste occasioni si usi dire… puttana! »
Desirée rispose con un radioso sorriso.
« In tal caso caro Principe della Notte ti accontenti veramente di poco », ed uscì chiudendo la porta alle spalle, per la rabbia Malus conficcò il pugnale nella spalliera del letto.

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